La Lazio la festa: tanta fatica, ma quando serve la squadra di Tudor è concreta

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ROMA-Lazio matematicamente qualificata in Europa. Che sia Conference League (poco probabile), Europa League (probabilissimo), o Champions League (molto difficile) ce lo diranno le prossime due giornate di campionato.

Intanto la meritata vittoria per 2-0 contro il disperato Empoli ha prodotto la qualificazione in una competizione europea per l’ottavo anno consecutivo.

Alla faccia di chi sparla di mancanza di progettualità o di mediocrità. I fatti, come sempre, smentiscono i soliti dischi rotti contestatori che dimostrano sempre più di capire poco o nulla di calcio.

Ma veniamo a questo splendido 12 maggio 2024, data in cui si è celebrato il 50esimo anniversario del primo mitico scudetto biancazzurro.

60.000 tifosi innamorati hanno fatto da cornice ad un evento davvero speciale che ha fatto commuovere i presenti in quel 12 maggio 1974 quando Chinaglia batteva il rigore del primo scudetto.

La festa ha avuto come prolungamento la gara contro l’Empoli che ha certificato l’ottimo momento della Lazio di Tudor, 5 vittorie in 7 gare per 16 punti, alla pari anche delle corazzate Inter ed Atalanta (che nel posticipo serale ha umiliato i giallorossi che ora sentono il fiato sul collo della Lazio, a meno 1).

I gol della Lazio arrivati allo spirare del primo e del secondo tempo

Prima Patric, poi Vecino hanno cristallizzato il 2-0 finale che dà 3 punti fondamentali per continuare a sperare in una difficile qualificazione in Champions.

I biancazzurri hanno fatto una gara giudiziosa, non hanno rubato gli occhi dal punto di vista estetico, ma hanno giocato con la giusta concentrazione e cattiveria.

Malgrado qualche errore la Lazio ha disputato una prova seria e bastevole per battere un Empoli volenteroso e che ha sbattuto la faccia contro il muro Mandas, autore di un paio di grandi Interventi che hanno messo in cassaforte la vittoria.

Dunque gli eroi del 1974, presenti allo stadio, hanno assistito ad una vittoria ed era quello che tutti volevano in questo giorno così magico. Ed ora si va a Milano contro i campioni d’Italia.

Gara sulla carta proibitiva, ma la Lazio non può guardare in faccia nessuno se vuole alimentare le speranze di una qualificazione Champions che rimane molto, molto difficile.

Articolo a cura di Carlo Cagnetti 

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