Napoli, Ancelotti sfida la Juventus: “Lotteremo fino alla fine.

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NAPOLI(FLASHSPORT)- L’ultima missione che si prefigge Carlo Ancelotti, da come ha parlato ieri nel dopo gara, è forse la più difficile: fare da tramite tra la società ed i tifosi (ieri erano in meno di 30.000 al San Paolo, da oggi nuovamente in vendita i mini abbonamenti per la Champions): «Questo non è il Napoli di Ancelotti o di Insigne ma del presidente e della gente». Ecco, nel messaggio lanciato dall’allenatore c’è tutta la saggezza che il tecnico sta provando, con successo, a trasferire al suo gruppo. La vittoria di ieri sul Sassuolo dimostra, infatti, la raggiunta maturità degli azzurri, che però non intendono accontentarsi. Anzi, il ruolo di anti Juve sembra quasi che Ancelotti se lo voglia cucire addosso per caricare ulteriormente la squadra: «È chiaro che facciamo la corsa su chi è primo in classifica – ha detto -, cercheremo di stare aggrappati il più possibile alla capolista e di farci pronti se loro dovessero far un passo falso. Penso che possiamo essere competitivi fino alla fine».

CONTINUITÀ Del resto, un organico così profondo come quello del Napoli è chiamato a «nuotare per arrivare alla spiaggia» come diceva Benitez, cioè ad arrivare lontano su più fronti attraverso appunto l’arma del turnover. Ventuno calciatori impiegati da titolari fin qui rappresentano un dato sensibile, che Ancelotti spiega così: «Giocano tutti perché lo meritano, non sono pazzo. Evidentemente, mi danno adeguate garanzie anche se possiamo crescere ancora nella continuità di rendimento durante le partite». Il fortino del San Paolo, cinque vittorie in cinque gare stagionali, ha retto all’assalto del Sassuolo che cercava la rimonta dopo aver rischiato il ko nel primo tempo: «Quando eravamo sopra uno a zero avremmo dovuto chiudere la contesa ha concluso Ancelotti – perché ovviamente nella ripresa loro non ci hanno permesso più di fare pressione alta costringendoci così a soffrire di più. Ne siamo venuti fuori anche grazie all’ennesima perla di Insigne. Si vede che Lorenzo ha le motivazioni giuste e l’umiltà necessaria per fare grandi cose».

CATTIVERIA Insigne si è ripetuto dopo il gol vittoria con il Liverpool ed è già a quota sette reti tra campionato e Champions. Sta bene di gambe ma soprattutto di testa, con il Sassuolo è partito dalla panchina per essere decisivo nel finale: «Sono sereno – ha ammesso l’attaccante della Nazionale -, sento la fiducia dell’allenatore ma soprattutto dei miei compagni e cerco di ripagarla attraverso un maggior numero di reti rispetto al passato. Del resto, risparmio un po’ di fatica giocando più vicino alla porta e allora in zona gol debbo essere preciso e cattivo». Proprio la cattiveria è l’aspetto che sembrava mancare ad Insigne, che invece ora ha sempre gli occhi della tigre. Ha eliminato qualche finezza di troppo, bada al sodo ed è un esempio per i compagni. Bisogna essere concreti se si vuole, finalmente, vincere qualcosa. Concreto lo è stato anche Adam Ounas, uno che lo scorso anno il campo lo ha visto davvero poco anche perché eccessivamente funambolico per il gioco organizzato di Sarri. Con Ancelotti ha liberato la sua fantasia e trovato una diversa collocazione tattica: ala o punta a seconda dei movimenti di Verdi. «Sono felice per il gol – dice l’algerino -, lo aspettavo da tanto. Ancelotti mi fa sentire importante».

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